La nostra esperienza di svezzamento: siamo partiti intorno ai sei mesi, quando i bambini possono mangiare tutto, tutto quello che mangeresti tu purché ben cotto e preparato con le attenzioni giuste per i piccoli sdentati. Avevo raccontato le premesse in questo post e le idee di ricette in questo qui.
Ma ci sono degli alimenti da evitare o per cui è meglio aspettare? ho letto, chiesto a ostetriche, dietisti e pediatri e capito che gli alimenti potenzialmente pericolosi sono davvero pochi. Eccoli qui, si contano sulle dita di una mano.
Cibi da evitare durante lo svezzamento
Sale e zucchero – gli alimenti troppo salati confondono il palato, troppo sale copre i sapori, oltre ad essere pesante per i piccoli reni. Ma un pizzico di sale non ha mai fatto male a nessuno, aggiungetelo con moderazione e non sempre. Lo zucchero è un eccitante.
Il miele – può contenere spore di botulino, quindi è sconsigliato somministrare il miele crudo a bambini al di sotto dei 12 mesi. Crescendo, l’organismo è in grado di gestire le eventuali piccole quantità di spore presenti.
Il latte vaccino – nasce per nutrire il vitello che ha un sistema digerente diverso dal nostro. Per questo potrebbe risultare un po’ pesante e si consiglia di introdurlo dopo l’anno di età. Prima dei 12 mesi, in sostituzione del latte materno si possono scegliere i latti formulati, il latte di capra oppure quello d’asina che però è molto caro e difficile da trovare. I latti vegetali hanno poche proteine e sono ricchi di zuccheri e grassi vegetali aggiunti per tenerli in sospensione: mi hanno quindi consigliato di aspettare i 3 anni.
Le uova – devono essere ben cotte, si può partire dal tuorlo e poi introdurre l’albume dopo il nono mese. In caso di presenza in famiglia di persone allergiche alle uova, si consiglia di introdurle dopo i 12 mesi.
Il tè, camomilla e gli infusi – contengono teina oppure sostanze eccitanti, sovraccaricano i reni e spesso si aggiunge zucchero che può portare carie, oltre ad essere un eccitante. Gli infusi solubili industriali poi sono fatti praticamente solo di zuccheri, occhio alle etichette!
Bacche, fragole – da evitare se ci sono allergie in famiglia e comunque meglio aspettare qualche mese per l’assaggio (e solo con frutta di stagione).
Alimenti con consistenze pericolose – gnocchi, mollica di pane morbida, fichi secchi, datteri, prosciutto crudo, frutta secca: possono impastare la bocca o rimanere in gola. Noci, nocciole, pop corn, carote crude sono duri e difficili da schiacciare.
Le intolleranze genetiche: come comportarsi durante lo svezzamento
Ci sono gli alimenti che possono causare intolleranze e allergie per motivi genetici. Le intolleranze genetiche sono: il glutine, lattosio e favismo. Sono scritte nel dna, di conseguenza, ritardare l’introduzione di alimenti contenenti queste sostanze non determinerebbe nessun beneficio.
Detto questo vale sempre la regola degli assaggi: glutine tutti i giorni non farebbe comunque bene, differenziare è la parola magica. Così come fave e piselli: di sicuro è consigliabile chiedere al medico come comportarsi se ci sono già casi di allergia in famiglia, altrimenti far assaggiare piccole quantità per poi aumentare la dose e frequenza se non si manifestano reazioni allergiche.
Note e suggerimenti
In questo post e nei successivi ho utilizzato e utilizzerò la parola svezzamento perché è quella che comunemente si utilizza per questa fase ed è anche la più cercata sul web. Ma il termine corretto sarebbe alimentazione complementare a richiesta. Il latte infatti non è un vizio e l’obiettivo non è eliminarlo dalla dieta del bambino ma introdurre gli altri cibi con calma.
Questo articolo racconta come è cominciato il nostro percorso di alimentazione complementare ed è stato scritto con il supporto di professionisti. In particolare ringrazio la dietista Ilaria Costabello, l’ostetrica Chiara Cattaneo e la consulente per l’allattamento Nicoletta Boero. Grazie agli incontri e alle chiacchiere scambiate con loro mi sono sentita sicura in questa fase delicata della crescita della mia bimba.
In caso di particolari patologie o situazioni famigliari di allergie o intolleranze è sempre consigliabile confrontarsi con il proprio medico.
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Grazie di cuore,
Laura
Molto interessante!
grazie mille!