Cosa ci fa una pugliese al Festival internazionale del Bagnetto Verde?
Dopo avervi parlato a lungo di focaccia pugliese e olivi, improvvisamente mi ritrovate impegnata in piazza Madama a Torino circondata dal prezzemolo e armata di tagliere e coltello.
Sembra non esserci coerenza ma in realtà ce n’è molta, perché uno degli obiettivi di Posate Spaiate è scovare e raccontare le tradizioni soprattutto se fortemente legate ad un territorio. Il bagnetto verde, bagnet verd in piemontese, è infatti una delle salse più tradizionali della cucina piemontese e ne accompagna solitamente i capisaldi: il bollito, la lingua, le acciughe e tomini.
Ogni famiglia ha la sua ricetta, i suoi ingredienti, i suoi riti. E quello che succede in piazza Madama lo dimostra visto che da ogni “bagnettaro” e dalla sua mezzaluna viene fuori un bagnetto diverso, e per ognuno il proprio bagnetto è il migliore. Perché non è solo una questione di sapore, ma di ricordi e abitudini tramandate di generazione in generazione e affinate col tempo e l’esperienza.
L’anno scorso ho partecipato al primo Festival Internazionale del Bagnet Verd perché, non avendo origini piemontesi, volevo imparare a farlo e per imparare non c’è metodo migliore che provare. Ho cominciato a chiedere alle zie e nonne di amici, ho letto tante ricette di altri e poi ho provato a scrivere la mia, cercando di personalizzarla.
Quest’anno ho ripetuto l’esperienza perché sapevo che trovarsi tutti in piazza con la mezzaluna sarebbe nuovamente stata una esperienza arricchente e divertente. La sensazione è quella di partecipare all’organizzazione di una sagra dove ogni banchetto fa la sua parte.
Poi certo c’è anche la gara, e alla fine lo spirito di competizione viene fuori e si avrebbe anche un po’ voglia di vincere, ma la soddisfazione più grande viene dai commenti di chi dopo aver assaggiato il tuo bagnetto esclama “che buono!” facendoti tirare un piccolo sospiro di sollievo.
Tanti amici sono passati a trovarmi al banchetto di Posate Spaiate e altrettanti mi hanno scritto per incoraggiarmi. Grazie a tutti! E come promesso ecco le foto ricordo che abbiamo scattato domenica: siete tutti molto belli inquadrati nella vecchia finestra con lo sfondo di Posate Spaiate.
Ingredienti per il bagnetto verde – dose per 4/6 persone
- 120 gr di prezzemolo
- 2 spicchi di aglio
- 3-4 filetti di acciughe
- 1 cucchiaio di capperi
- ½ Peperoncino (di quelli tondi)
- 2 Pomodori Secchi
- 1 Tuorlo d’uovo sodo (facoltativo)
- 2 pugnetti Pane ammollato nell’aceto
- Olio Extra Vergine qb
- Sale, pepe
Per accompagnare:
- Tomini
- Lingua di Vitello
Come fare il bagnetto verde
Preparare la Lingua
Far cuocere la lingua in abbondante acqua calda aromatizzata con una carota, una costa di sedano, una cipolla, 3 chiodi di garofano, 2 foglie di alloro e un rametto di rosmarino. Salare solo verso la fine della cottura per evitare che la carne si indurisca.
Per un pezzo di lingua di circa un kg il tempo di cottura è almeno 1 ora e mezza con coperchio e a fuoco medio basso.
E’ consigliabile comunque fare la prova della forchetta: se penetra senza fare sforzo la lingua è cotta.
Lasciarla raffreddare nel brodo, togliere la pelle e poi affettarla sottile (io l’ho portata dal mio macellaio di fiducia per il taglio con l’affettatrice).
Il brodo si può usare per il risotto: basta tenerlo in frigo una notte e poi filtrarlo per eliminare il grasso affiorato nel frattempo. Se non potete usarlo subito congelatelo in vasetti di vetro.
Preparare il bagnetto
Tagliare finemente il prezzemolo con la mezzaluna o il coltello. Procedere allo stesso modo con tutti gli altri ingredienti e aggiungerli al prezzemolo amalgamando con l’olio fino ad ottenere una salsa cremosa. Assaggiare e regolare di sale e pepe, aggiungendo ancora un po’ di aceto se necessario.
Preparare il bagnetto il giorno prima e servirlo insieme ai tomini e alla lingua, che io ho servito tagliata a striscioline in piccoli bicchierini.
Note e suggerimenti:
Un articolo interessante per approfondire la ricetta e la storia del bagnetto verde.
I tomini li compro a Porta Palazzo, in piazza della Repubblica da Alex e Katia
La lingua dal macellaio Natura Carni di Riccio Salvatore in Via S. Donato n. 12
Semaforo verde: ricetta con un basso impatto ambientale (meno di 2 kg di CO2 equivalente per kg di prodotto finito). Scopri di più sul carbon footprint!